Tra i materiali prodotti dall’uomo, la carta è sul podio in termini di biodegradabilità ed ecosostenibilità. Molto dipende dal tipo di prodotto: un tovagliolo ad esempio impiega meno tempo a degradarsi rispetto ad un quotidiano o ad una scatola di cartone per cui sono necessari diversi mesi. Certo la carta, rispetto al vetro e alla plastica, richiede tempi di degradazione meno lunghi. Ma cosa si intende per biodegradabilità?
Sono biodegradabili quei
materiali organici che possono essere scomposti grazie a microrganismi naturali
in sostanze più semplici, fino a diventare acqua, metano e anidride carbonica.
Molto dipende anche dalle condizioni atmosferiche e naturali in cui si trova il
materiale, accelerandone o rallentandone i tempi di degradazione. La normativa
europea stabilisce che un prodotto, per essere definito biodegradabile, debba
decomporsi del 90% entro 6 mesi. Ben diversa è la definizione invece di
“compostabile”: sono tali quei materiali organici che, tramite il processo di
compostaggio, vengono trasformati in compost. Secondo la normativa europea per
poter definire “compostabile” un materiale, esso deve essere biodegradabile
nell’arco di soli 3 mesi e deve superare i test di eco-tossicità in quanto il
prodotto compostato non deve risultare dannoso per l’ambiente.
RICICLO DI CARTA E CARTONE IN ITALIA: SOPRA L'85% ANCHE NEL 2021
La capacità o meno di un
materiale di dissolversi nell’ambiente in più o meno tempo non giustifica però
il comportamento di coloro che disperdono i rifiuti, senza avviarli al corretto
riciclo. Differenziare e gettare nell’apposito contenitore gli scarti consente,
infatti, di dare ai materiali una seconda vita. Anche in questo la carta si
caratterizza per i numeri raggiunti nell’attività di raccolta e riciclo, raggiungendo
in Italia numeri da record.
Come evidenzia uno degli ultimi report di Comieco, il 2021 si conferma un anno positivo per la filiera cartaria italiana: il tasso di riciclo degli imballaggi in carta e cartone testimonia il superamento dell’obiettivo stabilito dall’Unione Europea per il 2030, fissato all’85%. Questo numero infatti evidenzia come i risultati della filiera del riciclo di carta e cartone siano un fiore all’occhiello dell’economia circolare italiana e si posizionino ai primi posti in Europa.