L’Emilia-Romagna si conferma tra le regioni più virtuose nella raccolta differenziata di carta e cartone, costituendo da sola l’11% del totale raccolto in Italia. Con in media 85,2 kg a testa, gli oltre 4 milioni e mezzo di emiliano-romagnoli si confermano al primo posto nazionale nella raccolta pro-capite di carta e cartone. La provincia leader per quantitativi raccolti è Bologna con 87.932 tonnellate, ma in rapporto alla popolazione residente Reggio Emilia non ha rivali con 107,2 kg pro-capite. Questi dati, emersi nel 25° Rapporto annuale sulla raccolta differenziata e sul riciclo di carta e cartone in Italia curato da Comieco, confermano l’impegno della nostra Regione nel raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Oltre alla quantità, però, è bene affiancare anche la qualità.
CINQUE ERRORI DA EVITARE
Non basta solo raccogliere sempre più materiali da differenziare, ma è bene seguire anche le buone pratiche del riciclo. Davanti ai cassonetti di carta, vetro e plastica si affollano i dubbi di molte persone che spesso non sanno dove gettare un imballaggio per avviarlo correttamente al riciclo. Tutti sanno che la carta va depositata all’interno dell’apposito contenitore, con l’accortezza di appiattire e comprimere scatole e scatoloni per ridurne il volume. È bene evitare di rovesciare dentro al cassonetto l’intero contenuto del sacchetto in cui è contenuta la carta da riciclare per evitare che quest’ultimo, specie se di un altro materiale, possa finire erroneamente all’interno del cassonetto. Ma ci sono altri errori frequenti che spesso mettono in difficoltà gli impianti di recupero. Eccone 5 assolutamente da evitare:
1) Gli imballaggi con residui di cibo non vanno nella raccolta differenziata di carta e cartone perché generano cattivi odori e causano disagi nel processo di riciclo.
2) Gli scontrini e la carta oleata, come quella di formaggi o salumi, non vanno gettati nella carta.
3) I fazzoletti di carta sono anti-spappolo e quindi difficili da riciclare, pertanto non vanno gettati nella carta.
4) La carta sporca di sostanze velenose come vernici o solventi non è riciclabile.
5) I materiali non cellulosici come ad esempio punti metallici o nastri adesivi vanno separati dalla carta prima di poterla avviare a riciclo.
Questi semplici accortezze rendono più semplice il compito delle industrie che si occupano di dare nuova vita ai rifiuti in ottica di un’economia circolare in cui lo scarto di qualcuno può diventare una risorsa per qualcun altro.