Il packaging in carta è considerato dai consumatori uno tra i più sostenibili in commercio ed è visto come una valida alternativa alla plastica. Negli ultimi anni, questo materiale ha accresciuto sempre più la sua visibilità, sostituendo i prodotti monouso in plastica, utilizzati una sola volta e spesso dispersi nell’ambiente a causa della non curanza di chi li utilizza. L’inquinamento dei mari e la presenza di microplastiche disperse nell’ambiente hanno accelerato la corsa per diminuire la produzione di plastica, favorendo appunto soluzioni alternative che, se disperse, si degradano nell’ambiente in un lasso di tempo minore. La carta è diventata quindi uno dei materiali più utilizzati tra gli imballaggi nei prodotti alimentari: la ricerca di un packaging più sostenibile in molti ambiti commerciali ha influenzato anche le scelte dei consumatori finali. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo curato da Nomisma, per gli italiani il packaging di un prodotto alimentare dovrebbe avere almeno una delle seguenti caratteristiche: la riciclabilità (per il 56%), l’assenza di overpacking (58%) e ridotte quantità di plastica (47%). Ma cosa succede alla confezione dei nostri prodotti una volta che li abbiamo consumati? Gli italiani sono tra i migliori in Europa nel differenziare e riciclare carta e cartone con una raccolta annuale che supera ormai i 3,6 milioni di tonnellate. Ma non tutti sanno quale sia il viaggio della carta dopo il cassonetto, in che modo rinasce per tornare nelle nostre mani sotto forma di scatole, giornali, sacchetti o quaderni e come possiamo migliorare ancora di più il nostro impegno. Per cercare di rispondere a queste domande e risolvere eventuali dubbi, torna dal 15 al 21 aprile la Paper Week, la campagna nazionale organizzata da Comieco, in collaborazione con Federazione Carta e Grafica, Assocarta, Assografici, Unirima e con il patrocinio di ANCI, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di Rai Per la Sostenibilità. Tanti gli appuntamenti online e non per conoscere da vicino tutti i segreti di questo materiale così versatile, oltre che eco-friendly.