In questi ultimi mesi, la direttiva sul packaging e sul
riuso in discussione all’interno delle istituzioni della UE ha suscitato molti
dubbi tra gli Stati membri. Riutilizzo e riciclabilità degli imballaggi sono
state le parole chiave che hanno guidato i lavori del Consiglio e del
Parlamento europeo che sembrano aver raggiunto un accordo comune: sono stati fissati
gli obiettivi di riduzione degli imballaggi che ammontano al 5% entro il 2030, al
10% entro il 2035 e al 15% entro il 2040. La normativa mira a ridurre i rifiuti
provocati dal packaging, rendendoli più sostenibili e garantendo una gestione
più efficiente tramite strumenti già esistenti come il riutilizzo o il riciclo.
Se le modalità per raggiungere gli obiettivi non sono univoche, c’è però un
tema su cui l’Europa sembra unita: ridurre la produzione di imballaggi in
plastica. Non si tratta solo dei contenitori monouso uso e getta, ma anche di molte
altre soluzioni presenti sul mercato dove la domanda giusta da porsi è questa:
siamo certi che la presenza di plastica sia davvero necessaria? Talvolta la
risposta può essere complessa, altre volte invece la soluzione è a portata di
mano e l’alternativa esiste già.
PACKAGING
IN CARTONCINO PLASTIC FREE
L’azienda di Ozzano dell’Emilia, Arti Grafiche Reggiani, ha
realizzato un astuccio in cartoncino con un sistema di apertura e chiusura
antieffrazione, brevettato in Italia e in Europa. Questo pack è stato pensato
per essere applicato ad un’ampia tipologia di prodotti, primi fra tutti i
prodotti surgelati che ancora presentano talvolta un tappo in plastica. La
soluzione proposta dall’Azienda cartotecnica si adatta perfettamente anche ad
altri settori, tra cui quelli che confezionano cibi secchi, pet food, nutraceutica
e prodotti per la detergenza. Ma quanto può fare la differenza un tappo in
plastica?
Lo studio condotto dall’Università di Bologna sul pack
dell’azienda ha dimostrato che l’eliminazione del tappo in plastica comporta una
riduzione degli impatti ambientali in grado di incidere positivamente su tutta
la catena di produzione e distribuzione del prodotto. In particolare, l'eliminazione
del tappo in plastica implicherebbe sia una maggiore impilabilità degli astucci
sullo scaffale, sia una riduzione dello spazio inutilizzato nella
pallettizzazione. A ciò va aggiunta una considerazione legata ai trasporti:
meno volume e più facilità nel posizionamento degli astucci all’interno dei
camion implica maggiore spazio e quindi meno mezzi di trasporto impiegati con
conseguente riduzione delle emissioni di CO2.
Articolo a cura di Elena Puglisi