La parola “sostenibilità” può e deve fare rima con la parola
“praticità”. Il packaging di un prodotto, qualunque esso sia, sta diventando
sempre più un elemento che condiziona la scelta di acquisto dei consumatori
finali. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio Packaging del
largo consumo curato da Nomisma, è emerso che gli italiani sono sempre più
attenti ai temi della salute, della nutrizione e della sostenibilità, con
particolare attenzione al ruolo svolto dal packaging. Per il 62% degli intervistati,
la sostenibilità è un fattore essenziale da considerare nelle decisioni di
acquisto, in modo particolare per quanto riguarda gli involucri dei prodotti:
per due italiani su tre, la confezione è infatti determinante nelle scelte di
acquisto di cibi e bevande, mentre per uno su due è un elemento cruciale per
rendere un prodotto alimentare più eco-friendly. Tra le principali
caratteristiche che condizionano la scelta di un prodotto emergono: l’assenza
di imballaggi superflui, la riciclabilità completa, la possibilità di
riutilizzo e la biodegradabilità. A questi elementi si può aggiungere anche
un’attenzione al processo di produzione del packaging per cui si auspica un
utilizzo responsabile delle risorse e uno studio del fine vita del prodotto.
Varcata la porta di casa, però, c’è un altro aspetto che emerge e che accomuna
molte persone: la praticità e la comodità di riciclo di un imballaggio. Non
sorprende quindi che packaging monomateriali che non presentano elementi da
separare e differenziare in modo diverso siano avvantaggiati: rimuovere un
tappo in plastica da una confezione interamente in carta o eliminare etichette
in carta da confezioni in plastica può essere visto come un ulteriore ostacolo
e perdita di tempo, senza contare l’indecisione che cresce davanti ad un
poliaccoppiato difficile da interpretare e avviare al giusto metodo di riciclo.
Semplificare ed eliminare possibili ostacoli ad un corretto avviamento a
riciclo di un imballaggio può essere quindi già in partenza una strada virtuosa
da perseguire.
SOSTENIBILITÀ E PRATICITÀ
L'azienda Arti Grafiche Reggiani di Ozzano
dell’Emilia ha ideato un sistema di apertura/chiusura e antieffrazione
applicabile a qualsiasi astuccio in cartoncino, brevettato sia in Italia
che in Europa. L'idea iniziale del prototipo è nata dall'esigenza di trovare
un'alternativa valida alle confezioni per prodotti surgelati con tappi in
plastica. Eliminando il tappo, l’azienda ha ridotto la difficoltà di separare i
due elementi, aiutando il consumatore a smaltire l’imballaggio in modo rapido
interamente nella campana della carta. L’azienda di Ozzano è in grado di
progettare e produrre una vasta gamma di astucci monomateriale di diverse
dimensioni, adatti anche a prodotti secchi, cibo per animali e nutraceutici. Il
prototipo ha consentito di arrivare ad una riduzione degli impatti ambientali
che influisce positivamente su tutta la catena di produzione e distribuzione,
così come documentato da uno studio condotto dall’Università di Bologna. I
vantaggi di questo tipo di packaging includono: migliore impilabilità sugli
scaffali, riduzione dello spazio inutilizzato durante la pallettizzazione,
aumento del volume di prodotto trasportato per unità di spazio con conseguente
riduzione di CO2 emessa.
Articolo a cura di Elena Puglisi