Luca Cernera, giovane studente di 22 anni laureato alla triennale di Ingegneria Gestionale all’Università di Bologna, ha realizzato una tesi dal titolo “Analisi tecnica del prodotto Eco-Logiko: innovazione e ciclo di produzione”. Il lavoro svolto in ambito accademico è frutto di mesi di confronto con l’azienda Arti Grafiche Reggiani, cartotecnica bolognese che realizza questo packaging interamente in cartoncino su cui si basa la tesi dello studente. Gli abbiamo chiesto di raccontarci com’è andata questa esperienza, parlandoci del suo percorso di studi e del suo futuro.
Luca come mai hai scelto di scrivere la tesi sul
packaging Eco-Logico di Arti Grafiche Reggiani?
“Mi sono appassionato ad una materia in particolare relativa
allo studio di fabbricazione e processo di produzione di un prodotto e quindi
ero in cerca di un progetto di un’azienda del territorio che fosse in grado di
rispecchiare le linee guida che avevo stabilito per la tesi insieme al mio professore.
Speravo di trovare un prodotto innovativo e di raccontarne l’intero processo
di produzione, potendo osservarne da vicino lo sviluppo concreto e la messa in
produzione. Io sono di Ozzano dell’Emilia, quindi, ho pensato di partire dalla
mia città e mi sono imbattuto in Arti Grafiche Reggiani. Così li ho contattati
chiedendo di saperne di più su quell’astuccio monomateriale e interamente in
cartoncino di cui avevo letto qualcosa online”.
Cosa hai pensato quando sei entrato per la prima volta in
azienda?
“Per me è stata una bella occasione perché ho potuto
realmente osservare da vicino tutto il processo produttivo, affiancando le
varie fasi di realizzazione e toccando con mano quello che avevo studiato nella
teoria. Sono stato accolto bene fin da subito e ho raccolto molte immagini e
molto materiale utile a sviluppare i vari capitoli. Fabia, Fabrizio e Federico
sono stai molto disponibili, così come tutto lo staff che mi ha permesso di
approfondire e vedere da vicino tutti i processi produttivi. Anche il mio
professore è rimasto molto colpito dal lavoro svolto e per questo ringrazio
ancora tutti per il supporto e la disponibilità”
Cosa ti ha colpito di questo progetto?
“Mi ha colpito il fatto che l’ho trovato innovativo perché partiva
dalla necessità di trovare un’alternativa alle confezioni dei surgelati col
tappo in plastica. Lo studio di LCA che c’è dietro e che ha coinvolto l’Università
di Bologna è molto interessante: oltre al brevetto del sistema di apertura/chiusura
e antieffrazione sull’astuccio in cartoncino, l’azienda ha dimostrato la
sostenibilità di questa soluzione, anche in termini logistici. Essa infatti
riduce l’impatto ambientale in termini di migliore impilabilità sugli scaffali,
riduzione dello spazio inutilizzato durante la pallettizzazione, aumento del
volume di prodotto trasportato per unità di spazio con conseguente riduzione di
CO2 emessa.”
Consiglieresti questa esperienza ad altri studenti?
“Assolutamente sì perché mi ha permesso di avvicinarmi al
mondo del lavoro e di vedere da vicino tutta la catena di produzione. Un
esempio concreto e reale sul territorio che mi ha invogliato ad approfondire e
mi ha confermato la mia volontà di voler continuare a studiare con la
magistrale. Questa esperienza mi ha
confermato anche il fatto che ho preso la scelta giusta e che è proprio questo
che vorrei fare in futuro, un futuro che non è poi così lontano in realtà. Sono
stato aiutato molto dall’azienda e questo mi ha permesso di arrivare preparato
alla fase finale della tesi, rispettando le scadenze e pronto a proseguire il
percorso di studi con degli strumenti in più e una consapevolezza maggiore”.